ANALISI DELLE NUOVE NORME E DELLE LORO CONSEGUENZE
In questo periodo di continui cambi legislativi, non è facile orientarsi tra tutti i decreti e le leggi regionali che escono ad altissima frequenza. La novità del Decreto sul Coronavirus dell’11 giugno 2020 è che, all’apparenza, ha dato di nuovo il via libera alla celebrazione e al festeggiamento dei matrimoni, seppur con delle, non indifferenti, limitazioni.
Limitazioni che vanno non solo a rendere più complesso il lavoro di tutto il comparto: quello non sarebbe poi un problema, non saremmo Wedding Planner se non ci adattassimo a risolvere qualsiasi complicazione, ma che fanno anche sorgere un grande interrogativo:
DI CHI E’ LA RESPONSABILITÀ’ DI FAR RISPETTARE I REGOLAMENTI DEL DECRETO SUL CORONAVIRUS?
Quando si parla di eventi e di matrimoni, il rispetto delle leggi deve essere una delle prime preoccupazioni: a nessuno piace che i propri festeggiamenti siano interrotti da una multa per una disattenzione. Certamente il ruolo del Wedding Planner è proprio quello di garantire ai propri clienti un’organizzazione impeccabile e senza pensieri.
Questo però significa che parte del lavoro consiste nell’aggiornarsi continuamente per poter prospettare eventuali limiti ai propri clienti in modo efficiente.
Con il Decreto sul Coronavirus dell’11 giugno 2020, non solo ci sono diversi compromessi a cui gli sposi dovranno scendere (per esempio, indossare le mascherine quando non si è al tavolo: trovate l’elenco completo delle linee guida nazionali nell’allegato 9 dell’ultimo DPCM) ma anche responsabilità in più che loro e i fornitori dovranno assumersi.
Innanzitutto, allo stato attuale della legge (poiché non esiste una legislazione specifica per questo caso, si applica quella vigente) in quanto organizzatori e dunque committenti, gli sposi sono i primi responsabili nei confronti dei propri invitati, sia a livello civile, sia a livello penale. In seconda battuta, ad entrambi i livelli, è responsabile qualsiasi fornitore abbia avuto a che fare con il processo decisionale e con l’effettiva applicazione delle suddette leggi.
Quindi, per esempio, se la figura del Wedding Planner si occupa direttamente di decidere la disposizione dei tavoli, e detti tavoli non sono poi disposti come da regolamento, allora è co-responsabile della mancanza. I fornitori coinvolti, per di più, non sono solo responsabili nei confronti degli sposi, ma anche di tutti coloro che partecipano al ricevimento (quindi anche eventuali altri fornitori) e, ovviamente come da legge, del proprio staff.
Chiaramente, questo rende estremamente importante seguire le indicazioni del Decreto in modo preciso, ma parte delle linee guida non riguarda solo le distanze, la segnaletica sul pavimento e le barriere, ma anche il comportamento individuale di ogni ospite. Cosa che inserisce un’incognita non da poco nell’equazione. Perché a questo punto, si aggiunge una seconda domanda:
IN QUANTO RESPONSABILE, IN CASO NON VENGANO SEGUITI REGOLAMENTI O IL COMPITO DI FARLI RISPETTARE, MI E’ POSSIBILE DARE IMPOSIZIONI AGLI OSPITI?
La risposta veloce a questa domanda è: no.
Certo che è possibile richiedere all’ospite, per esempio, di mettere la mascherina. Di fronte però ad un rifiuto, il fornitore non ha alcun potere né di obbligarlo né di allontanarlo dall’evento. Si troverebbe costretto, in caso di comportamenti che possano mettere in pericolo la salute altrui, ad allertare gli sposi e a far chiamare (o chiamare per loro conto) le forze dell’ordine.
Non c’è bisogno di specificare quanto tutto questo possa essere non desiderabile durante un evento.
Peraltro: è chiaro anche dalla cronaca che il rischio di esposizione è un rischio concreto, come si può evincere dall’articolo su Il Resto del Carlino proprio dell’11 giugno 2020: 31 ospiti finiti in quarantena perché la sposa è risultata positiva al Covid-19 solo alcuni giorni dopo.
C’è da dire che questo regolamento sarà in vigore a livello nazionale fino al 14 luglio 2020. Quindi, entro le prossime settimane, c’è da aspettarsi un ulteriore aggiornamento della situazione. Non sappiamo ancora se lo stato di emergenza, la cui fine è prevista per il 31 luglio 2020, sarà o meno prolungato.
IN CONCLUSIONE
Riteniamo, come Associazione, fondamentale che il Wedding Planner possa districarsi nel dedalo di normative che si stanno sviluppando attorno alla problematica del Coronavirus. Proprio perché interessano in prima persona noi e il nostro lavoro, e cercheremo di dare puntuale nota di eventuali aggiornamenti della legislazione.
Sicuramente sarà da tenere sotto controllo l’evolversi a livello di attribuzione delle responsabilità. Ciò può essere un discrimine importante nelle decisioni di una coppia su se e come celebrare il proprio matrimonio.
Inoltre, è importante ricordare che ogni Regione ha poi il diritto di modificare tali linee guida in base alla situazione epidemiologica presente. Quindi invitiamo tutti a consultare il sito della propria Regione per ottenere il testo effettivo in vigore.
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Inserito da:
Costanza Bonelli
Magical Vows
Capolona (Provincia di Arezzo)
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